ARTICOLO A CURA DI: DOTT.SSA MADDALENA GENCO, PSICOTERAPEUTA
DISCLAIMER: sei il tema suicidio è per te troppo attivante, non leggere oltre. Fermati, però non ignorare il tuo dolore. Hai diritto alla tua vita. Chiedi aiuto. Noi ci siamo!
Suicidio e amore per la vita: a che punto siamo?
“Cosa sta accadendo? Cosa mi succede? Chi sono? Non mi riconosco. Non mi ritrovo. Non so più dove cercarmi. Vorrei nascondermi. Vorrei sparire. Questo dolore è troppo grande. Non posso tenerlo dentro di me e non so come far in modo che esca senza ammazzarmi.
Ammazzarmi…
Sembra la strada migliore.
Sparire.
Smettere di essere.
Smettere di pensare.
Smettere di sentire.
Pace. Voglio pace.
Nessuno vede quanto profondo è il mio malessere.
Nessuno vuole ascoltare il mio dolore.
Nessuno può stare in contatto con la mia sofferenza.
Nessuno mi vede davvero. Non esisto già adesso mentre respiro. Non ci sono più per me”
Quando c’è dietro la violenza!
Questi alcuni dei pensieri e alcune delle sensazioni che potrebbe provare una persona che ha subito una violenza, un abuso. Una persona che si sente sopraffatta dalla vita, che percepisce questo mondo come troppo doloroso per essere compreso e amato.
Amore, rispetto, gentilezza…parole che non hanno più (o non hanno mai avuto) un senso. E l’unica strada possibile per uscire dal dolore sembra scegliere di porre fine alla propria vita.
La vita non è più un dono di cui averne cura. I motivi che spingono a porre fine alla propria vita possono essere molteplici, ma tutti hanno un elemento che li accomuna: sentire di non valere nulla.
Ma non solo. Anche il mondo intorno non vale nulla, non merita energie per essere vissuto.
E gli altri, tutti gli altri, familiari, conoscenti, estranei, tutti, non hanno più alcun valore. Nessuno merita e può sostenere con me il mio dolore. Si entra allora in una spirale nera di svalutazione di sé, svalutazione degli altri e svalutazione del mondo. Cosa resta? Il nulla.
Se queste parole ti risuonano, ti invito a fermarti e ad osservare i tuoi pensieri
Tu non sei quello che stai pensando in questo momento. Tu sei molto di più. Tu vali molto più di così.
Sei stato maltrattato, sei stata maltrattata. Non hanno avuto rispetto di te, del tuo corpo, delle tue percezioni, dei tuoi bisogni.
Qualcuno ha pensato di avere totale potere su di te e di poter decidere della tua vita senza il tuo consenso. Ti hanno schiacciato e annullato.
Ma tu puoi tornare a te: puoi tornare a prenderti cura di te, puoi tornare ad avere fiducia nel mondo e nelle persone, poche, selezionate. Puoi.
Una stima altissima: suicidio e tentato suicidio
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che una persona muore di suicidio ogni 40 secondi e per ognuna di esse altre 20 hanno tentato il porre fine alla propria vita. E una donna che subisce abuso o violenza ha una probabilità 5 volte maggiore di tentare il suicidio.
Una stima altissima.
Chi arriva a porre fine alla propria vita o a provarci non è spinto dal desiderio di morire ma dal bisogno di porre fine ad un dolore che è diventato insostenibile, angosciante. E la morte sembra l’ultima e unica strada percorribile affinché questo dolore finisca.
Cosa possiamo fare? Come far in modo che la vita torni ad essere un dono prezioso di cui essere grati?
Se sei genitore di un adolescente, non dare per scontato che i suoi comportamenti siano frutto dei tumulti emotivi tipici della fase che tuo figlio o tua figlia sta vivendo.
Fermati e osserva. Stai in ascolto della sua parte emotiva più profonda. Lo sai fare. Lo ha sempre fatto. Da quando è nat3 sei stat3 capace di essere antenna per i suoi stati emotivi. Torna lì. Torna a percepire tu3 figli3 come un essere incapace di comunicare con le parole ciò che sta provando e percependo. Ascolta in modo profondo. Avvicinati a piccoli passi e stai accanto in modo rispettoso e gentile. Trasmetti fiducia e mancanza di giudizio. Ribadisci più volte che quello che sente è legittimo. Che ha diritto a dirti ciò che pensa anche se può sembrare indicibile. Può esprimere la sua opinione anche se discordante dalla tua. Tu sarai sempre lì e non l3 abbandonerai.
Riattiva le antenne e accogli il dolore
Se sei tu stess3 a sentire che la tua vita non ha più senso, non ha un valore, che tu non sei abbastanza importante o abbastanza forte, allora fermati! Chiedi aiuto!
Tutto ciò che stai provando, tutto quello che hai vissuto o stai vivendo, non è colpa tua. Non hai colpe per la tua sofferenza.
Hai ragione, è terribile quello che stai provando. È troppo. Nessun essere umano dovrebbe sentire ciò che stai sentendo tu.
Tu sei importante! Tu sei la persona più importante della tua vita. È così. Devi credermi. So che in questo momento penserai “ma che str****ta. Io non valgo niente”. Non è così. Ti vedo e vedo quanto valore hai.
- Puoi tornare a sentire il bene.
- Puoi tornare ad amarti.
- Puoi essere ciò che sei.
Le tue ferite non si cancelleranno. Ma il futuro sarà il frutto dei passi di bene e rispetto che metterai a partire da oggi. Adesso. Subito.
Non dubitare di te stess3. Puoi imparare ad amarti. Puoi imparare a farti amare davvero. E se hai bisogno di parlare contattaci!