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Storie di ordinario body-shaming: da una condivisione anonima

Abbiamo ricevuto questa condivisione anonima, ringraziamo la persona che ha voluto condividere con noi la sua esperienza!

Il “body shaming” si riferisce alla pratica di umiliare o criticare una persona basandosi sull’aspetto fisico del suo corpo. Questa forma di discriminazione può manifestarsi in vari modi, come commenti negativi, scherno o persino ostracismo.

Spesso, il body shaming è radicato in ideali estetici irrealistici promossi dai media e dalla società, che celebrano un determinato tipo di corpo a discapito di tutti gli altri. Questa pressione esterna può portare le persone a sentirsi insicure o insoddisfatte del proprio aspetto, alimentando problemi di autostima e, in alcuni casi, disturbi alimentari. È essenziale riconoscere il body shaming come un comportamento tossico e promuovere una cultura di accettazione e amore per tutti i tipi di corpo.

Leggi la lettera sul body shaming:

C’è una cosa che sin da bambina ho sempre subito: l’esclusione e l’umiliazione per avere un fisico diverso che non rispetta i canoni imposti dalla società, dalla Tv e dal mondo social…
Non potevo giocare con alcuni bambini, che non erano nella loro innocenza, perché si sa, si apprende come spugne dai genitori e da quello che viene trasmesso.
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Poi cresci e credi di non avere più questi problemi, speri che le persone crescano e maturino con te. Speri che tutti capiscano che l’aspetto esteriore non è tutto nella vita e che bisogna andare oltre.
 
E invece no, questa mattina ho ricevuto il messaggio che ha fatto da rebound a tutto questo:
porcoddio ahahah ma esci da sta chat e scopa e divertiti cazzo di cicciona”.
Tutto questo solo perché non mi sono concessa a una persona.
 
Perché se sei grassa, sei sfigata e dovresti prendere il primo che trovi? Accontentarti? Accettare condizioni relazionali assurde, perché se sei grassa probabilmente non meriti di essere amato, ma solo usato? E devi quindi accettare di essere amante, trombamica, ma mai amata realmente?
 

Ma ancora, non solo devi accontentarti, non puoi nemmeno concederti troppo perché purtroppo la donna del 2023 non è ancora libera di vivere la propria sessualità come meglio preferisce

 
Ed è così che quelle che dovevano essere una chiacchiera da bar, o in questo caso da sauna, abbiano denigrato la professionalità di un’operatrice, dato che in quella spa lei era sul lavoro.
 
La cosa grave non è soltanto che si sia fatta la chiacchiera, ma che sia protetta la fonte, mentre il mio di nome, che in quella spa ha solo portato la sua professionalità, dettata da 8 anni di lavoro con costante formazione fino a collezionare 25 attestati per tecniche e corsi, con amore e dedizione senza mai cadere nell’ambiguità, è venuto fuori soltanto per dire: “è solo brava a fare i pompini”.
 
Ecco, sono schifata dalla semplicità con cui si affrontano le cose, sono schifata di quanto una donna non sia protetta, sicura e libera.
Sono schifata dalle procedure quasi inesistenti messe in atto a tutela del fatto.
 

Non abbassare la testa

 
Anche le persone più forti davanti a questo schifo abbassano la testa, perché non siamo tutelate, perché per l’uomo è normale fare questo commento, anche se rovina con le proprie voci quella persona, senza pensare che siamo persone libere di vivere la sessualità come meglio crediamo.
 
Ma non solo, sono arrabbiata perché non mi sento libera, mi sento quasi di aver paura ad espormi per la figura che potrei fare nei confronti delle persone che mi sono vicine; mi sento come se alla fine quella sbagliata sono davvero io, anche se non è così, perché sfido ognuna di noi a non aver avuto un momento di leggerezza di una notte. Ma, ancora una volta, se lo fa una donna è subito etichettata come una poco di buono, invece per gli uomini è motivo di vanto e orgoglio.
 
Ed è così che ancora una volta la persona che si è permessa di fare diffamazione la passi liscia, perché essendo tutelata la fonte non può essere accusata, e la donna rimane semplicemente una vittima, la quale non potrà permettersi di rimanere tutelata nemmeno sul lavoro.
 
So che non capita solo a me, sia di persona che sui social giornalmente sono colpite persone che non rispecchiano canoni estetici assurdi. Non c’è tutela soprattutto verso le donne, il maschilismo le colpisce in tutti i campi e a noi non rimane che sentirci costantemente inadeguate.

Il body shaming è reale!

Recenti indagini sul fenomeno hanno messo in evidenza le seguenti statistiche: all’interno della popolazione adulta, una donna su due è colpita da body shaming, mentre tra gli adolescenti, i colpiti sono per il 94% femmine e per il 65% dei ragazzi.
Percentuali assurde, altissime. Pensiamo di essere una società evoluta, all’avanguardia, ma è davvero così se poi costantemente ci sono persone vittime di body shaming e di commenti sessisti?
 
C’è ancora troppo lavoro da fare sia sulla parità di genere che sull’accettazione di tutti i corpi, la grassofobia è più diffusa di ciò che si pensi.
Dovremmo innanzitutto lavorare su noi stessi, ma anche a livello di società, sarebbe bene che venissero fatti laboratori e approfondimenti nelle scuole per evitare che, fin da piccole, le ragazze si sentano sotto costante pressione per il fisico e inadeguate nel caso avessero proporzioni non conformi alle altre.

C’è ancora tanto da fare, ma non ho intenzione di farmi travolgere e trascinare giù

Cercherò di camminare sempre a testa alta per non farmi colpire da commenti fatti apposta per ferire e per denigrare. Dovrebbe sentirsi sbagliato chi dice certe cose e non chi riceve questi giudizi.

Stai vivendo anche tu questo tipo di violenza? Contatta il nostro Sportello Accoglienza!

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