Spesso capitano delle cose nel corso delle nostre vite che ci fanno tornare con la mente ai momenti brutti.
A me capita così.. quando vengo attaccata, quando qualcuno urla, il mio unico pensiero è bloccare la voce dell’urlante con violenza.
Ho smesso di essere così.
Ma quando accade ho la capacità di respirare e respingere la maleducazione e la mancanza di rispetto con voce calma e ferma.. questo spesso porta ad una reazione di cui io non più paura.
Ho passato gran parte della mia vita a distruggere ciò che avevo intorno ed in primis ad annientare me stessa.. la cocaina era la mia compagna di viaggio,
lei era l’unica che mi dava la possibilità di non ricordare. Ballavo in locali , dopo mesi in mezzo ad una strada e dopo uno squallido pub che mi permetteva di pagarmi un albergo finisco in un posto dove le ragazze ballavano sui tavoli.
Un mondo che io non conoscevo, quasi per gioco un’amica mi fece salire ed io ballai.
La musica è sempre stata una parte importante della mia vita, è qualcosa che mi ribolle nel sangue.
Quel giorno qualcuno disse che diventavo un’altra quando mi muovevo.
Il titolare del locale mi volle li e ci fu una trasformazione, il mio aspetto fisico non andava bene, ed una ragazza mi portò in giro per ” Cambiarmi”.
Riuscii fortunatamente ad impuntarmi sull’abbigliamento, io non volevo ballare nè nuda, nè in perizoma ed accettarono.
Per un periodo mi sentivo felice, mi sembrava di aver trovato persone che mi volevano bene, ma il sogno svanì.. per lavorare bene dovevo far bere i clienti, sedermi con loro e farmi offrire più alcool possibile ( riuscì a mettermi d’accordo per farmi dare succo alla pera e passarlo per rum ).
In quel periodo la mia voglia di parlare era molto bassa ed io iniziavo a non sopportare quel mondo ed un giorno arrivò lei.. La Cocaina.
Lei faceva dimenticare ogni cosa, le violenze, il dormire in mezzo ad una strada.. tutto.
Un giorno una mia “collega” mi disse ” guarda che i clienti iniziano a chiedere perchè non ci sei per il dopo ” .. la mia ingenuità riusciva a resistere anche in un mondo così viscido.
Non capii.
Alla prima proposta di un agente di portarmi in giro per altri locali accettai.
Durai esattamente un anno e poi scappai a roma, per un finto amore e buttai la mia vecchia compagna di viaggio.
Tutto durò molto brevemente, come tutti anche lui volle una schiava ed io, figuriamoci, neanche riuscivo a farmi toccare, risentivo le urla nella mia testa.
Il primo schiaffo e scappai… Una vita in corsa.
Ho un ricordo nitidissimo di quel momento.
Seduta alla stazione di Nettuno, con il mio borsone, mi guardavo intorno.
Ricordo che sorrisi guardando il cielo.
Ero lucida.
Non avevo paura.
Passò una ragazza, mi sorrise, e mi chiese cosa stessi facendo.. risposi che non lo sapevo..
Come in un film mi disse di andare a casa con lei che viveva con il fratello e che potevo stare li per un po, ma era l’ennesima persona che voleva una bambola..
A presto..
#midirasnur
#provoabrillare
#nonsonounabambola