Mi sveglio nel cuore della notte completamente sudata, mi guardo intorno e mi sento al sicuro.
E’ un periodo tosto dove emotivamente mi trovo a ricordare e sentire.
Ricordo le botte, i suoi calci, ricordo la paura, una paura che non doveva esistere con chi ti ha procreata.
La violenza non può essere generalizzata, la violenza non ha genere e non avviene solo dagli uomini, ma anche dalle donne.
Lavoro, ascolto e sento e perdo alcuni dei miei denti collegati al mio essere figlia.
Cerco intorno a me accoglienza, quel sentire che forse in molti fanno fatica, perchè io rimango la persona forte.
Non ho una famiglia, ho fatto pace con questo punto della mia esistenza, ma comunque tutto torna in qualche modo e ti capitano notti dove ti svegli perchè ti senti soffocare.
Immagini che riempiono la tua mente, quel coltello lanciato, le urla, l’odio.
Ero solo una bambina e non ho potuto godere di nessuna innocenza.
A tutti voi genitori del mondo scrivo, a te che mi leggi, nessun tipo di violenza è giustificata, uno schiaffo dato può avere delle conseguenze emotive molto profonde, a te può sembrare nulla per tuo figlio invece è una ferita che gli entra nel cuore.
Mi è stato detto che ero una bambina che doveva essere salvata ed ora sono qui che lotto ogni giorno per salvarla da sola quella bimba che è dentro di me.
Un gesto d’amore cuce cielo con cielo, soglia con soglia e vita con vita. Un gesto di violenza cuce solo nero con nero e dentro quel buio non si innesta nessun fiore, nessun colore e nessuna formula di serenità.
(Fabrizio Caramagna)
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