Ce lo sentiamo chiedere tante volte quando vi ascoltiamo narrare la vostra storia. “mi concederà il divorzio? E come faccio a mantenermi? Mi ha detto che mi porta via i figli. E chi mi crede, se dico che mi ha picchiata? Basta la mia parola contro la sua?”
Per avere una risposta a queste domande la cosa migliore è rivolgersi ad un avvocato. Ma come lo scegliamo, e cosa gli dobbiamo dire? E quanto costa? Di seguito vi proponiamo qualche piccolo spunto di riflessione.
- Come si sceglie un avvocato? un avvocato prima che essere tale è una persona a cui dovete dare fiducia. Raccontereste i fatti vostri a quel panettiere sotto casa che vi saluta appena e non vi ascolta nemmeno quando chiedete tre michette? Ecco. Dovete trovare una persona (uomo, donna, vecchio, giovane) con cui riusciate a parlare. Qualcuno che vi ascolti davvero. La fiducia nella persona che curerà alcuni degli aspetti più importanti della vostra vita (i soldi, il rapporto con i figli, con l’ex, con i genitori) è la cosa più importante di tutte. Parlate con le amiche che ci sono già passate, lasciatevi ispirare, notate se vi risponde al telefono, se è disponibile ad incontrarvi, se vi dedica il giusto tempo, se quando è impegnato vi richiama o almeno vi contatta per dirvi che lo farà. Se vi sentite a disagio o vi accorgete che avete qualche problema a parlargli è quello sbagliato.
- Cosa gli devo dire? Raccontate senza vergogna tutto quello che avete passato. Gli avvocati studiano su libri dove vengono riportati casi pratici, leggono sentenze, parlano con i colleghi, assistono a decine di processi ogni giorno. Sono abituati a qualsiasi genere di situazione, soprattutto a quelle più assurde. Difficilmente qualcosa li stupisce, quindi non vergognatevi di raccontare che cosa avete subito o come avete reagito, anche se col senno di poi vi sentite stupide. Riportate le parolacce che vi sono state dette, raccontate nel dettaglio le botte che vi sono state date e le esperienze a cui vi hanno sottoposto, siate chiare nel dire cosa volete, perché solo così lui/lei potrà avere il quadro completo della situazione e aiutarvi davvero.
- Come lo pago? Se il vostro reddito è inferiore a circa undicimila euro l’anno, potete chiedere di essere ammessi al gratuito patrocinio, ovvero potete chiedere allo Stato di pagare il vostro avvocato. Dovrete semplicemente compilare dei moduli che l’avvocato stesso potrà fornirvi e consegnarli dove vi viene indicato. Non solo: l’accesso al gratuito patrocinio è sempre possibile indipendentemente dal vostro reddito per le vittime di violenza sessuale, stalking e maltrattamenti. In particolare, rientrano tra i reati sempre coperti dal gratuito patrocinio i maltrattamenti in famiglia o da parte di convivente (art. 572 del Codice penale), la mutilazione degli organi genitali femminili (art. 583-bis), la violenza sessuale (art. 609-bis), gli atti sessuali con minorenne (art. 609-quater) e lo stalking (art. 612-bis). Possono inoltre sempre accedere al gratuito patrocinio, se minorenni, le vittime dei reati di riduzione in schiavitù (art. 600), prostituzione minorile (art. 600-bis), pornografia minorile (art. 600-ter), tratta di persone e acquisto di schiavi (artt. 601 e 602) e atti sessuali in presenza di minori (609-quinquies). Ricordatevi che per poterne usufruire dovrete scegliere un legale iscritto nelle apposite liste. Se non conoscete nessuno andate negli uffici dell’Ordine degli avvocati della vostra città (sono presenti dentro ogni Tribunale), gli addetti sapranno fornirvi i nominativi di questi avvocati; se invece ne conoscete già uno, potete chiedergli se è iscritto e come fare per fare domanda, o chiedergli di segnalarvi un Collega che lo è.
- E se ci litigo o scopro che non mi trovo bene? Nessun problema. In qualsiasi momento potete revocare al vostro avvocato il mandato difensivo che gli avete dato e incaricare un nuovo avvocato, che si occuperà del passaggio di carte. Ricordatevi che il vecchio avvocato va comunque pagato per il lavoro che ha svolto.
- L’avvocato bravo è quello che mi fa avere tutto quello che voglio? E’ quello che ti ascolta dall’inizio alla fine e sa consigliarti cosa è giusto e cosa no. Il lavoro dell’avvocato è quello di tutelare al meglio i tuoi diritti consigliandoti la strada migliore. Per questo è importante che l’aiuto psicologico e quello legale collaborino, perché non esistono scelte giuste per tutti o sbagliate per tutti. Se hai fiducia in lui ascolterai quello che ti dice e troverai con lui la strada più giusta per la tua situazione. Per questo dicevamo che la fiducia è importante, ti devi fidare del suo giudizio e farti aiutare anche quando ti sembra che le cose siano troppo difficili o addirittura impossibili.
E alla fine, ma non meno importante: non avere timore. Ricordati che quando parli con il tuo difensore sei davanti ad una persona che per mestiere risolve i problemi. Non sentirti imbarazzata o timida, cerca empatia e fiducia, cerca accoglienza. Se vieni da un vissuto di violenza, fisica o psicologica, sai cosa vuol dire avere paura: raccontala, perché sei davanti ad una persona che è preparata ad accoglierla. E ricordati che per ogni dubbio o domanda puoi sempre scrivere al nostro indirizzo mail, saremo felici di aiutarti.
Roberta Crespi
Avvocato del Foro di Milano, esercita la professione in ambito sia civile che penale.
Per Mi Diras Nur fornisce supporto legale e scrive articoli per il Magazine per spiegare in modo semplice cosa fare in caso di difficoltà. Mail: rcrespi@live.it